Gli Stati parte del Trattato di San José hanno posto l’accento sull’importanza della promozione di misure regionali per far fronte al traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotropiche, così come di un’agenda di lavoro e una riunione tecnica tra sei mesi.

Il trattato raggiunto in passato rappresenta il risultato principale dell’appuntamento di due giorni dei rappresentanti degli Stati Parte e firmatari dell’Accordo di Cooperazione per la Soppressione del Traffico Illecito di Stupefacenti e Sostanze Psicotropiche nei Caraibi (Trattato di San José) nell’hotel della capitale “Intercontinental”.
In un comunicato stampa, il Ministero degli Affari Esteri del Costa Rica ha sottolineato che l’incontro, presieduto dal Costa Rica, si è concentrato sull’analisi delle gestioni e sulla revisione delle misure in materia di cooperazione e coordinazione regionale e sub regionale per l’implementazione di azioni future contro il crimine transnazionale.
Si è parlato altresì delle strategie per rafforzare l’implementazione ed il coordinamento delle attività del Trattato tra gli Stati parte, così come la promozione dell’universitalità dell’Accordo e realizzare uno scambio di best practices nella lotta al crimine organizzato internazionale
Al termine dell’incontro, il vice Ministro degli Esteri, Alejandro Solano, affermò che la riunione ha generato un forte impulso, che si plasmerà in un’azione coordinata e varie capitali per cercare di unire il maggior numero di Paesi,
“Di fronte ai rischi, continuiamo ad avere in mano la chiave per la vittoria: la più forte delle armi si chiama cooperazione; la solidarietà dei nostri Stati e dei nostri popoli che più forte di qualsiasi organizzazione, il cui obiettivo è quello di denigrare la condizione umana”, ha enfatizzato Solano.
Si è segnalato come la fiducia generata in questa occasione permetterà di costruire un elemento articolato di azione per rafforzare la compilazione di dati, migliorare lo scambio di informazioni, costruire alleanze strategiche ed efficaci, orientare le operazione in zone di maggior rischio, senza dimenticarsi il lavoro comunicario e lo sviluppo umano.
Durante il primo giorno di riunione, il viceministro della Sicurezza di Panama, Jonattan del Rosario, ha firmato l’adesione del suo Paese al Trattato di San José, dando inizio ad un processo interno per la sua ratifica.
Il Ministero degli Esteri del Costa Rica ha precisato che la seconda riunione degli Stati parte si realizzerà nel 2019 ed ha anticipato che la prossima riunione tecnica, prevista tra sei mesi, vedrà l’articolarsi di azioni concrete vincolate ad una possibile revisione del Trattato, con una possibile trasformazione in strumento operativo.In vigore dal 18 settembre 2008, gli Stati Parte del Trattato di San José sono: Belice, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Francia, Guatemala, Nicaragua, Stati Uniti e Paesi Bassi.Secondo quanto asserito dal Ministero degli Esteri, le nazioni caraibiche firmatarie sono: Haiti, Jamaica, Honduras, Panama, Messico, Colombia, Venezuela, Cuba, El Salvador, Granada, Dominica, Antigua y Barbuda, Saint Kitts y Nevis, Trinidad y Tobaco, Bahamas, Barbados, Santa Lucia, San Vicente y las Granadinas, Suriname e Guyana.
Per maggiori informazioni: http://prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=128889&SEO=estados-parte-tratado-de-san-jose-impulsan-lucha-contra-narcotrafico