Comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri del Costa Rica:

San Josè, 7 ottobre 2019. “Ribadisco la dedizione di Costa Rica nella promozione e difesa dei diritti umani e nell’impegno verso una trasformazione del modello di sviluppo costaricense per essere entro il 2050 un paese a emissioni nette zero, in ottica dei diritti umani”, così si è pronunciato il Ministro degli Esteri Manuel Ventura Robles alla chiusura del workshop di alto livello “ Integrando i diritti umani nell’impegno climatico nazionale e le negoziazioni internazionali sul clima”, che si è svolta nella sede della Corte Interamericana dei Diritti Umani.

Questa attività fa parte della Conferenza Preparatoria sul Cambio Climatico (PRECOP25) che si innaugurerà domani 8 ottobre a San Josè, per poi terminare il 10 ottobre.

“Continueremo a presentare piani,compromessi e azioni concrete a corto, medio e lungo termine per incrementare e consolidare la trasformazione del modello di sviluppo costaricense che prevede il raggiungimento di emissioni nette zero entro il 2050, in ottica dei diritti umani”, ha espresso il capo della diplomazia costaricense.

Il Ministro Ventura ha dato risalto all’importanza che Costa Rica e le Nazioni Unite attribuiscono alla necessità di integrare i diritti umani nelle azioni correlate alle politiche pubbliche e private, al fine di conseguire effettivamente le trasformazioni richieste per i probemi circa il cambio climatico.

“Il programma del cambio climatico è un programma solido arrivato per rimanere ed imporsi” ha sostenuto il ministro, il quale ha inoltre segnalato che questa iniziativa, ” ci chiama ad applicare misure concrete ed urgenti, migliorando i propositi degli sbarchi per poter garantire, non solo lo sviluppo sostenibile al quale tanto aspiriamo, ma anche assicurare una vita degna a tutti gli abitanti del pianeta”.

Il Ministro Ventura ha affermato che le risposte al Cambio Climatico devono essere innovative e devono includere: la partecipazione della società civile nei processi decisionali, l’integrazione di azioni per garantire i diritti delle donne e la garanzia del rispetto dei diritti dei gruppi indigeni.

“In questa sede vorrei salvaguardare un elemento fondamentale, il dialogo per raggiungere la promozione del programma sui diritti umani nel contesto della negoziazione climatica, concetto che racchiude e mette in evidenza a sua volta tre elementi molto importanti”, ha detto.

Confido nel fatto che le discussioni di oggi porteranno elementi preziosi per alimentare le discussioni di alto livello che abbiamo in serbo per quest’anno, in cui l’aumento dell’ambizione è centrale, e fondamentale resta l’importanza d’integrazione in ottica dei Diritti Umani nei “Compromisos Nacionales Determinados (NDC’s).

Alla chiusura dell’incontro hanno partecipato anche Eduardo Ferrer Mac-Gregor Poisot, Presidente della Corte Interamericana dei Diritti Umani, David R. Boyd, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui Diritti Umani e l’Ambiente, Alicia Bàrcena, Segretario Esecutivo della Commissione Economica per l’America Latina e del Caribe (CEPAL), Andrew Gilmur, Vice-Segretario Generale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ed infine i giudici della Corte Interamericana dei Diritti Umani e Alice Shackelford, Coordinatrice Specializzata nel Sistema delle Nazioni Unite.