In base ai dati forniti dall’Istituto del Caffè del Costa Rica, ICAFE, il raccolto dei chicchi di caffé nel periodo 2017/2018, effettuato proprio in questo periodo, potrebbe aumentare del 14.3% rispetto all’annata anteriore e si spera di raccogliere all’incirca 2,10 milioni di sacchi di chicchi di caffè (ogni sacco corrisponde a circa 46kg).

Secondo le stime dell’Istituto, l’incremento è dovuto ad abbondanti precipitazioni verificatesi durante il periodo della fioritura che hanno favorito un buon sviluppo della coltura, ma anche al fatto che si è trattato di un anno di raccolto abbondante nella Zona de Los Santos.

Durante il raccolto dell’anno precendente, la regione che aveva contribuito maggiormente alla produzione di caffè era stata la Zona de Los Santos, con una produzione del 36,6%, seguita dalla Valle Occidentale (19,3%), dalla Valle Centrale (14,8%), da Pérez Zeledón (13,6%), da Coto Brus (9,1%), da Turrialba (5,3%) e infine dalla Zona del Nord con una produzione dell’ 1,3%. In base alla produzione, le aree di maggiore produzione di caffè sono stati i cantoni di Pérez Zeledón (13,6%), Tarrazú (11,7%), León Cortés (8,6%), Coto Brus (7,9%), Naranjo (6,4%) e Desamparados (5,6%).

L’area coltivata si estende per 84mila ettari in ben 51 cantoni sugli 82 totali e comprende diverse varietà, tra le quali le più importanti prodotte sono: Caturra (42%), Catuaí (34%), Costa Rica 95 (9%), Veranero (5%), Obatá (3%), Venecia (3%) e altre (5%). Il settore nazionale del caffè è costituito da 43.035 famiglie produttrici, 246 imprese che traggono benefici dalla produzione del caffè (addette alla lavorazione dei chicchi di caffè maturi), 65 compagnie di torrefazione e 76 aziende esportatrici.

Secondo le stime della Banca Centrale del Costa Rica, i proventi del paese generati dalle esportazioni di caffè hanno raggiunto, nell’anno 2016, la cifra di 308.67 milioni di dollari. Nel settore agricolo il PIL generato dal caffè nell’anno 2016 è pari a 8,45%, nel settore primario è pari a 6,04% e rispetto al PIL nazionale è di 0,29%.

Per quanto riguarda l’offerta per le esportazioni, malgrado il mercato statunitense continui ad avere una grande importanza per il caffè del Costa Rica, si è verificato un aumento del 7% delle esportazioni verso altri consumatori come ad esempio gli europei. Ad aumentare è stata anche la domanda della Corea del Sud e dell’Australia, in qualità di mercati emergenti, oltre alla Cina, il cui acquisto di caffè è duplicato negli ultimi anni.

I principali acquirenti internazionali del caffè costarricense, nell’anno relativo alla produzione del caffè 2016/2017, sono stati gli Stati Uniti con un 43,2%, seguiti dal Belgio (17,7%), dalla Germania (5,0%), dall’Australia (4,4%), dalla Corea del Sud (4,2%), dall’Olanda (4,2%), dall’Italia (3,2%), dal Regno Unito (2,7%), dalla Spagna (2,6%), da Israele (1,6%), dal Giappone (1,6%) e dal Canada (1,5%).

A trarre effettivi vantaggi dai risultati delle vendite di caffè saranno i produttori di questo prodotto, sia relativamente alle esportazioni che per quanto riguarda il consumo nazionale che si distribuisce nel seguento modo: un 77,6% va agli agricoltori e dunque produttori, il 17,5% al Settore di appartenenza, il 2,9% agli esportatori, l’1,3% è destinato a finanziare le operazioni di ICAFE e lo 0,7% è destinato a saldare i debiti del Fondo Nazionale di Stabilizzazione della Produzione del Caffè (FONECAFE), debito che si prevede di riuscire a cancellare nel corso del 2019.

Fonte: https://www.centralamericadata.com/es/article/main/Costa_Rica_Cosecha_de_caf_crecera_14