Presentiamo un articolo d’opinione del Signor Rodolfo Solano Quiros, Ministro delle Relazioni Estere e Culto della Repubblica di Costa Rica

Traduzione ad honorem dallo spagnolo di Francisco Cordoba

In questo 2021, il Costa Rica festeggia il Bicentenario della sua indipendenza. A  partire dalla firma dell’Atto d’Indipendenza del 1821, sin da quell’inizio, il nostro Paese si è caratterizzato da una chiara vocazione istituzionale.

Con la formazione dello Stato costaricense si è stabilita una norma per il Paese che ancora oggi continua ad essere una guida fondamentale di condotta, sia al suo interno, sia nei suoi rapporti internazionali; essa stabilisce che il Costa Rica “riconosce e rispetta le libertà civili, la proprietà e altri diritti nazionali e legittimi di ogni persona e di qualsiasi popolo o nazione”.

Oggigiorno, duecento anni dopo, questo piccolo ma ambizioso paese centroamericano offre al mondo un’effettiva prova della possibilità di vivere in pace, con libertà e democrazia, nonché rispetto dell’ambiente, nonostante non disponga di grandi risorse economiche, e debba ancora affrontare importanti prove e sfide.

Lungo la sua vita indipendente, il Costa Rica ha attribuito un singolare valore alla pace e all’armonia. Quale conferma di questa vocazione di pace, nel 1949 l’esercito nazionale fu proscritto dalla Costituzione. Il rispetto dell’istituzionalità è stato un’altra caratteristica fondamentale dell’essere costaricense. Il Paese si rivolge sempre alle istituzioni di Diritto internazionale, come unico meccanismo valido per la promozione e la difesa dei valori universali che la comunità internazionale, tutta, deve intraprendere. Crediamo fermamente nelle piattaforme di negoziati, arbitraggi e procedure giurisdizionali e, davanti agli organismi internazionali abbiamo appoggiato vivamente la causa del disarmo, specialmente quello in ambito nucleare.

Il rispetto dei diritti umani, così chiaramente enunciato nel 1821, ha caratterizzato l’esistenza del nostro Paese. Pietre miliari di questo rispetto, sono stati, tra gli altri, nel 1869 la dichiarazione di gratuità e obbligatorietà dell’educazione primaria e, nel 1882, la legittimazione costituzionale dell’abolizione della pena capitale. Il Costa Rica è stato il proponente della creazione della Corte di Giustizia centroamericana, primo Tribunale permanente di Diritto internazionale pubblico e primo Tribunale internazionale di Diritti umani della storia, inaugurato nella città di Cartago nel 1908.  E’ tra i paesi che, nel 1948, hanno adottato incondizionatamente la Dichiarazione universale dei Diritti umani, ed è parte dei principali istrumenti di questa materia. La Convenzione americana di Diritti umani è stata firmata nella nostra capitale, San José. E nella stessa città continua ad avere la propria sede la Corte interamericana dei Diritti umani. Nelle sedi internazionali e regionali, il Costa Rica ha difeso in maniera inarrendevole la causa dei diritti e delle libertà fondamentali, ed è stato attivo promotore della creazione dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i Diritti umani. La nostra Corte costituzionale ha persino dichiarato che, in Costa Rica, le convenzioni internazionali sui Diritti umani hanno un livello gerarchico superiore a quello della Costituzione nazionale.

Negli ultimi decenni, il Costa Rica, che conta con una grande diversità biologica, si è anche impegnato fermamente nella protezione dell’ambiente. Una parte importante del territorio nazionale è composta da parchi nazionali e aree protette e, nelle sedi estere, il Paese attribuisce grande importanza alla lotta contro il cambiamento climatico e il degrado ambientale. Di recente, è stata inaugurata ufficialmente la Coalizione d’alta ambizione per la natura e le persone, la cui meta è quella di preservare il 30% della superficie terrestre e marittima per l’anno 2030, arrestare la perdita massiccia delle specie e proteggere gli ecosistemi chiave per il benessere umano e della natura.

Tutti questi aspetti hanno dato delle basi solide alla politica estera del Costa Rica, il quale arriva al Bicentenario come un caso singolare di democrazia disarmata, istituzionalmente solida, rispettosa dell’ambiente, pioniere dei diritti umani e propositiva a livello internazionale. Un caso unico al mondo.

In questo momento, il Paese ha un’opportunità speciale per la proiezione dei valori e dei principi che sono il supporto della sua vita interna e della sua politica estera, in quanto è a capo di due importanti conquiste di concertazione regionale. In effetti, attualmente occupa la presidenza a turno della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (“CEPAL” in spagnolo) e quella del Sistema d’integrazione centroamericano (“SICA” in spagnolo).

Nella CEPAL, la presidenza costaricense, iniziata ad agosto 2020, si è fondata sui principi di cooperazione internazionale, solidarietà e promozione dei diritti umani, concentrandosi anche nel coordinamento e la cooperazione politica regionale, la cooperazione con le istituzioni finanziarie internazionali, l’appoggio al Sistema delle Nazioni unite e la salvaguardia del Diritto internazionale e dei Diritti umani.

Per la presidenza del SICA, iniziata a gennaio 2021, il Costa Rica ha definito quali assi prioritari di azione l’equità di genere e i diritti umani, specialmente quelli delle popolazioni più vulnerabili; la ripresa economica e sociale della regione dopo la pandemia; la salute e la sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché la promozione della scienza, la tecnologia, la creatività e l’innovazione, con particolare enfasi nella gestione integrale del rischio e della lotta contro il cambiamento climatico. Il Costa Rica, inoltre, considera che una maggiore e più effettiva integrazione dei paesi membri del Sistema produce benefici sostanziali.  Si gestisce anche l’attivazione del lavoro che il Costa Rica realizza con i paesi osservatori e con i soci di cooperazione del SICA,  e si dà impulso alle proposte costaricensi per la creazione di un fondo speciale per la ripresa regionale.

In queste e in altre sedi internazionali alle quali il Costa Rica partecipa, il Paese mantiene la sua adesione ai principi che hanno dato un’identità propria alla sua politica estera. Convinto dell’importanza che riveste il multilateralismo nel mantenimento della pace e lo sviluppo della cooperazione tra i popoli, il Paese è stato molto presente nell’arena multilaterale, proponendo l’attivazione dell’iniziativa  C-TAP (Covid-Technology Access Pool) all’interno dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la quale consiste in un archivio comune dei diritti delle tecnologie sviluppate dai diversi paesi, che sono utili alla individuazione, prevenzione, controllo e trattamento della pandemia provocata dal COVID-19, con l’obiettivo di assicurare accesso equitativo nella gestione della crisi.

Il Costa Rica s’impegna a iniziare il suo terzo secolo di vita indipendente con l’apporto di nuove iniziative che, riflettendo gli stessi valori appena menzionati, rispondano anche alle cangianti necessità del nostro mondo e all’importanza di risolvere con entusiasmo, responsabilità e senso dell’innovazione le sfide che ci attendono.